Fermati due attivisti presso il Consiglio della Federazione

Polina Žukovskaja e, successivamente, Denis Eliseev, sono stati fermati a Mosca durante un picchetto davanti al Consiglio della Federazione. La Žukovskaja si era applicata del nastro adesivo alla bocca ed esponeva un cartello con il passo della Costituzione che garantisce la libertà di parola, e aveva con sé una copia della Costituzione.
Eliseev aveva un cartello con la scritta “I cittadini della Federazione russa hanno il diritto di riunirsi pacificamente – Articolo 31 della Costituzione”.

Fermati due attivisti presso il Consiglio
Il fermo di P. Žukovskaja
D. Eliseev

Il rettore patriottico

A metà aprile un enorme striscione con la lettera “Z” è apparso sulla sede dell’Università di Architettura e Arte degli Urali a Ekaterinburg. La reazione degli studenti universitari è stata inaspettata per l’amministrazione: le studentesse del primo anno Daria Nikulina e Ol’ga Jakimova hanno scritto una lettera aperta chiedendo che lo striscione fosse rimosso o sostituito con “qualcosa di meno politicizzato”. La loro petizione è già stata firmata da oltre seicento studenti. 
-> L’articolo su Novaja Gazeta


(O. Vasil’eva, NG)

Almeno 125 persone fermate il 9 maggio

In occasione della festa della vittoria sul nazismo nel 1945, vi sono stati alcuni picchetti solitari con cartelli che inneggiavano alla pace, o con slogan tipo “Abbiamo combattuto per non farlo di nuovo”, aggiunti anche ai cartelli con l’immagine dei soldati defunti, durante il corteo del “Reggimento immortale”. In via Tverskaja a Mosca, durante il corteo è stato attaccato un uomo che reggeva il cartello “Stop alla guerra contro l’Ucraina”.

(https://t.me/avtozaklive/13832)

Il “Mondo russo” davanti al Bol’šoj

L’iniziativa Mondo russo – dall’espressione politico-culturale che giustifica il nazionalismo aggressivo – si è svolta davanti al Teatro Bol’šoj di Mosca. L’intento degli organizzatori era quello di esprimere artisticamente “ciò che sta accadendo in Ucraina”. Secondo gli attivisti, il tricolore russo è diventato il simbolo della distruzione della pace e della morte dei civili.

(https://t.me/avtozaklive/13719)

Il coraggioso intervento alla Duma di Mosca

Il deputato Michail Timonov di Russia Giusta, parlando a una riunione della Duma di Mosca, ha sollevato la questione della censura militare e della privazione della libertà di riunione per i cittadini: “Penso che tutti noi comprendiamo come ora sia molto difficile intervenire a favore dei diritti umani, del rispetto e della garanzia di questi diritti. Purtroppo, la pericolosa e perversa tendenza all’autoritarismo montante, che non è iniziata ieri, è cresciuta l’anno scorso e continua anche quest’anno (…). A mio parere, il regime ha distrutto l’opposizione esterna al sistema e successivamente i media indipendenti, privandosi così di un riscontro sociale. E a cosa stia portando è sotto gli occhi di tutti”.
Timonov ha fatto riferimento al crescente numero di prigionieri politici, compresi quelli condannati per la loro posizione contro la guerra, come i giornalisti Vladimir Kara-Murza e il deputato Aleksej Gorinov. Timonov non ha potuto finire il discorso perché il microfono gli è stato spento.

(fonte)

Come sbarazzarsi di una coinquilina scomoda

Il tribunale di Ufa, in Baškiria, ha multato di 15.000 rubli Regina Ibragimova per aver esposto manifestini contro la guerra all’interno della finestra dell’appartamento in condivisione dove risiede. La donna è stata denunciata alla polizia dalla sua coinquilina, Elena Safonova, che ne ha segnalato l'”atteggiamento antipatriottico”. La Safonova inoltre ha chiesto al difensore civico dei diritti dei minori di controllare le condizioni in cui viene educato il figlio di Regina.

“No alla guerra”.

(https://www.kommersant.ru/doc/5340372)